La prima notizia di S. Maria della Consolazione, comunemente nota come la chiesa di S. Agostino, risale al 1613 epoca in cui il conte Scipione de Curtis donò un fondo rustico agli Eremitani Scalzi dell’ordine di S. Agostino, perché vi costruissero una chiesa.
Descrizione
Sull’architrave di piperno dell’ingresso principale è incisa la data 1615. All’interno, le decorazioni furono eseguite in gran parte nella seconda metà dell’ottocento. Il bellissimo altare maggiore, riccamente lavorato in marmo, è del settecento con ai lati due teste d’angelo.
Sopra è la tela di S. Maria della Consolazione (‘600). Altra grande tela, anch’essa del seicento, raffigura alcuni santi. Ancora,degni di rilievo, due splendidi portali simmetrici in marmo rosso di Francia. Subito dopo l’ingresso della chiesa, sulla sinistra, è collocata la tomba del servo di Dio Giuseppe D’Antonio, rettore della chiesa dal 1901 a 1925.
I dipinti più importanti della chiesa sono: ” La fuga in Egitto” e la tela di S. Agostino. Sulle pareti laterali altre due tele, forse dei primi anni del 600, con episodi della vita del Santo.
Sui tre portali dell’ampia sacrestia, costruita con monumentali stigli di legno di noce, lo stemma in rilevo degli Agostiniani “un cuore ardente trapassato da una lancia sormontato da una corona”.
La chiesa nel ‘700 raggiunse il suo periodo di massimo splendore. Posizionata lungo l’antica Via delle Calabria, oggi corso Resina, a ridosso delle famose ville vesuviane che proprio in quella epoca sorsero nella zona, era nota come chiesa dei signori in quanto frequentata dall’aristocrazia napoletana che dimorava o villeggiava a Resina e a Portici.
La chiesa fu officiata dagli Agostiniani fino a che nell’ ‘800 l’ordine fu soppresso a seguito delle misure antireligiose volute da Bonaparte.